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Chiara Ferragni - Balocco: il caso del pandoro, cosa è successo

L’imprenditrice digitale e il caso del pandoro «rosa» Balocco: «Ho sbagliato, donerò un milione all’ospedale». Fedez a Meloni: nel governo chi paga di tasca sua? La dottoressa Fagioli dell’ospedale: «Ringrazio chiunque faccia beneficenza, per la sua generosità»



Chiara Ferragni - Balocco: il caso del pandoro, cosa è successo

Vale per tutti, famosi e non. Se sbagli, il modo migliore per uscirne è chiedere scusa. E, possibilmente, rimediare. Ed è quello che ha fatto ieri Chiara Ferragni su Instagram. L’imprenditrice digitale da (quasi) 30 milioni di follower, al centro delle polemiche dopo la multa da oltre un milione di euro dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per la pubblicità del «pandoro rosa» Balocco, più che preoccuparsi degli esposti depositati ieri da Codacons in 104 Procure italiane con l’ipotesi di truffa aggravata , si è preoccupata dei suoi follower, davanti ai quali si è cosparsa il capo di cenere. «Sono sempre stata convinta che chi è più fortunato ha la responsabilità morale di fare del bene. Questo è quello che insegniamo ai nostri figli. Gli insegniamo anche che si può sbagliare, e che quando capita bisogna ammettere, e se possibile, rimediare e farne tesoro».


Le scuse social

Con queste parole, la voce rotta dall’emozione, Chiara Ferragni, ha annunciato i suoi buoni propositi: «Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita (di Torino, ndr) per sostenere le cure dei bambini. Lo faccio pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro, separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, da attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione, può ingenerare equivoci». Precisa comunque di voler impugnare il provvedimento dell’Agcm, che considera «sproporzionato e ingiusto», e sottolinea la sua «buona fede». In ogni caso «se la sanzione definitiva dovesse essere, come spero, inferiore a quella decisa dall’Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro».


L’ospedale e le critiche di Codacons

Basterà per placare la tempesta e riportarle il sorriso? Di sicuro lo ha portato a Franca Fagioli, direttrice del dipartimento di patologia e cura del bambino dell’ospedale, che ha detto: «Mi sento di ringraziare chiunque decide di fare beneficenza per la generosità dimostrata. Valuteremo congiuntamente in quale modo utilizzare queste risorse che potranno offrire un grande aiuto ai nostri bambini». Per motivi opposti, il sorriso è tornato a Codacons, che parla di «vergognose lacrime di coccodrillo per ripulire l’immagine pubblica dopo la multa dell’Antitrust».



La difesa di Fedez

Non ride affatto Federico Leonardo Lucia, il marito di Ferragni, che anche ieri è intervenuto in difesa della moglie contro la premier Giorgia Meloni. La presidente del consiglio domenica, dal palco di Atreju, aveva criticato «gli influencer che promuovono carissimi panettoni facendo credere che fanno beneficenza, ma poi il sovrapprezzo servirà solo a pagare cachet milionari». Così Fedez ha chiesto puntuto alla presidente del Consiglio: «Le risulta che componenti del suo governo, anche alcuni che sono indagati per reati gravi e altri che fanno fermare i treni come se fossero in un taxi, quando sbagliano chiedono scusa e pagano di tasca loro?».


La replica di Fondazione Fiera Milano

Ma non sono senza strascichi le critiche che il cantante aveva mosso a tempi e costi della costruzione dell’Ospedale in Fiera, ai quali aveva contrapposto i 10 giorni impiegati da lui e dalla moglie per una terapia intensiva da 150 posti letto costruita in 10 giorni in tempo di Covid. La replica della Fondazione Fiera Milano: «L’ospedale è stato interamente finanziato insieme a centinaia di persone e migliaia di benefattori, da importanti nomi dell’economia a Pietro, 13 anni, che decise di devolvere la sua paghetta. Non un euro pubblico è stato utilizzato. E i ritardi non sono veri: il 19 marzo è arrivata l’autorizzazione ai lavori, il 30 l’ospedale apriva e il 6 veniva ricoverato il primo paziente». La prima a sollevare dubbi sul pandoro in edizione limitata, venduto a 9,27 euro anziché a 3,68, era stata Selvaggia Lucarelli sul quotidiano Domani. L’Agcm ha condannato le società riconducibili a Ferragni, Fenice e The Blond Salad Crew Srl, a pagare 400 mila e 675 mila euro, e Balocco a 420 mila euro. Per Chiara Ferragni, in serata, un bel Tapiro d’oro. E lei: «Me lo merito».

 
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(fonte corriere)



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