Un rapper schierato contro la musicarap. O almeno contro una parte del mondo rap in Italia. Perché davanti all’ondata di violenza tra i giovani, ai tanti fatti di cronaca tragici che hanno sporcato la nostra estate, non è possibile rimanere impassibili ed è necessario fare un passo avanti per diffondere valori positivi e non più violenza. E Clementino lo sa bene.
Questo vale per i luoghi di socialità, le scuole, le palestre, i pub. Ma vale anche per la musica, che non può certo sentirsi liberata da ogni tipo di responsabilità con la scusa dell’arte. Non sempre i fini artistici possono giustificare l’utilizzo di certi termini, certe espressioni, anche quando fanno parte di un certo gergo. Per questo durante un suo concerto l’artista, ormai vicino ai 41 anni, ha deciso di lanciare un appello ai suoi colleghi, anche a quelli più giovani, invitando tutti ad assumersi le proprie responsabilità.
Violenza nella musica rap: la dura accusa di Clementino
Di certe immagini il mondo del rap non ha più bisogno. Il pubblico va indirizzato verso un altro tipo di comportamento. Questo è il sunto delle parole del rapper di origini avellinesi. Durante un suo concerto, l’artista ha espresso una ferma condanna per un determinato tipo di testi, senza troppi giri di parole.
“Si lamentano che hanno stuprato una guagliona a Palermo, si lamentano che hanno stuprato ‘na guagliona a Napoli, si lamentano che è morto un musicista per un parcheggio. E allora non mi venite a dire che il rap non c’entra niente“, ha attaccato il giudice di The Voice Senior, aggiungendo: “Perché se il rap è la musica che loro ascoltano, io non posso dire a questi guaglioni: ‘Io sono figo, gli do una coltellata’. Perché tu sei ‘o frat’ do ca** se dici così“.
PROMUOVI LA TUA MUSICA!
Compila il modulo qui sotto ed inviaci la tua produzione artistica.
Saremo lieti di valutarla e di farti entrare nella nostra scuderia.
Ascolta le nostre Playlist Umorali in collaborazione con Spotify!
Gustati il nostro assaggio:
(fonte notiziemusica.it)
Comments