Tutti noi abbiamo dei tarli musicali che frullano per la testa e non se ne vanno. Come farli a scacciarli? Secondo gli scienziati ci sono almeno 2 metodi.
A chi non è capitato di avere una canzone in testa che non se ne va più? Il fenomeno è molto comune: riguarderebbe 9 persone su 10 almeno una volta a settimana (secondo uno studio pubblicato su Plos One), al punto che gli anglosassoni gli hanno dato persino un nome, earworm, letteralmente "tarlo delle orecchie”. Niente di dannoso, per carità. Pura e semplice distrazione. Ma se uno volesse liberarsene?
Il metodo c’è e secondo gli scienziati dell'Università di Reading (UK) consiste nel masticare un chewing gum.
Come nascono gli i earworms non è del tutto chiaro, ci sono varie teorie, ma il probabile colpevole sarebbe infatti la corteccia uditiva del cervello, che registra e conserva le nostre memorie uditive.
Ed è la corteccia uditiva che decide quale tarlo “trasmettere”.
MEMORIA INVOLONTARIA
Philip Beaman, professore associato di scienze cognitive presso l'Università di Reading, spiega che la tendenza del cervello a ripetere una tonalità familiare "può essere una forma di memoria involontaria musicale”.
E masticare una gomma pare aver lo stesso effetto di ripetere una parola a caso più volte per occupare la memoria a breve termine e fare in modo che la mente lasci perdere la canzone. Solo che il chewing gum è più.... immediato.
In realtà di metodi “svuota memoria” ce ne sono diversi: anche mettersi a fare un gioco di intelligenza, secondo gli scienziati aiuta. Ricerche precedenti suggeriscono infatti che risolvere un rompicapo difficile o un sudoku può aiutare a liberarsi del "tormentone musicale interiore".
CHIODO SCACCIA CHIODO
«La chiave è trovare qualcosa che ci mette alla prova nel modo giusto»
, ammette Ira Hyman, psicologo della musica presso la Western Washington University.
«Essere cognitivamente impegnati, limita la capacità delle canzoni intrusive di entrare nella nostra testa».
Ma come si spiega che alcune canzoni ci entrano in testa più di altre? Un articolo pubblicato sul sito dell’associazione degli psicologi americani rivela che questo tipo di brani hanno spesso simili caratteristiche: una melodia orecchiabile e facile da ricordare e qualche intervallo particolare, o delle ripetizioni.
Ma soprattutto pare che diventino più facilmente tormentoni i brani dal ritmo veloce e sincopato, tipo quelli pop.
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(fonte focus.it)
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