Nel panorama musicale italiano, una voce si sta facendo strada con forza ed autenticità che conquistano al primo ascolto: Camilla Passani.

Con il suo nuovo singolo, "MusicA", l'artista ci regala un viaggio emozionante attraverso suoni raffinati e profondi, in cui l'anima si svela in ogni nota.
Ho avuto il piacere di intervistarla per scoprire i segreti di questo nuovo inedito e conoscere da vicino la sua visione artistica.
Siete pronti a lasciarvi conquistare?
Ciao Camilla è davvero un piacere averti qui tra noi! Raccontaci un po' di te: a che età hai iniziato a cantare e cosa ti ha ispirato ad intraprendere questa carriera?
Ciao! Ho iniziato a cantare da quando sono piccola. Mi piaceva cantare, ballare, saltellare e vivevo la musica e il canto come un gioco, inventavo canzoni e mi immaginavo già famosa! Ma questo perché ricevevo molte pressioni da parte dei miei familiari.
Loro hanno sicuramente sostenuto la mia formazione musicale, studiavo pianoforte e solfeggio, ma sempre con questa sensazione di pesantezza e senso di inadeguatezza, erano molto critici mi facevano sentire come se ciò che facessi non fosse mai abbastanza.
Invece al ritorno da un seminario intensivo per attori, nel quale ho come “sbloccato” la mia timidezza ho deciso di provare a suonare la chitarra e imparandola a suonare, le basi, ovviamente, mi sono iniziate a venire della canzoni.
La chitarra non era il pianoforte, sembrava “libera” da quella morsa di inadeguatezza proveniente dal passato: era una cosa mia, che avevo scelto da adulta e come tale l’ho vissuta, con leggerezza, con i miei tempi di apprendimento e con la mia voglia di suonare come e quanto volevo, senza regole!
Attraverso la tua musica, quali messaggi vuoi trasmettere al tuo pubblico, in particolare alle giovani donne?
Questa è una splendida domanda, attraverso di me, la mia musica, il mio profilo e la mia Congrega desidero ispirare le donne nel ritrovare la loro anima bambina, a tirare fuori le loro emozioni e a non sentirsi sbagliate nel sentirsi fragili, le ispiro nel ritornare a credere nella bellezza della vita, voglio ricordare loro che sognare non costa nulla eppure è una forma di magia molto potente.. insomma desidero dare loro ciò che non è stato dato a me.. (alla fine poi nella vita va sempre così...)
Vorrei creare uno spazio sicuro nel quale ognuna di loro possa sentirsi accettata e amata per ciò che veramente è, esprimendosi in piena libertà e con la gioia di vivere e di ricevere ciò che la vita ha da offrire!
Qual è stata l’esperienza più significativa della tua carriera finora?
Non ho degli eventi particolari... So che ogni cosa che faccio può essere significativa per imparare ed evolvere un pezzetto di più.
Ogni mia canzone è una parte di me, di un qualcosa che ho vissuto, che ho visto, desidero esprimere concetti profondi che magari a parole non riesco a fare.
La musica, le emozioni, la Voce – che diventa uno strumento di espressione emotiva senza necessità di parole – lo riesce a fare.
È significativo per me ogni momento che mi insegna qualcosa e che mi da la possibilità di esprimermi con naturalezza e autenticità!
Come utilizzi i social media per promuovere la tua musica e connetterti con le persone?
Bellissima domanda, ho notato che le persone adorano ciò che fai quando adorano te.
Se gli stai “simpatica” se si crea una connessione data dal “piacersi” nel senso che amano come comunichi, cosa comunichi, sono predisposte ad ascoltare e ad apprezzare ciò che proponi.
Ho notato che da quando ho creato la nostra Congrega e offrendo un posto sicuro dove essere sé stesse, le ragazze sono molto più disponibili nell’ascoltare e apprezzare le mie canzoni. Inoltre provo sempre a raccontare le canzoni creando dei veri e propri storytelling intorno ad esse.
Non cerco l’approvazione, ma ricerco la condivisione, cerco di coinvolgerle, di farle sentire parte di questa canzone, di renderle protagoniste di questa storia, delle emozioni che racconta, delle dinamiche che esprime.
Non è solo una canzone è una Storia... Spesso racconto di me stessa, dei miei blocchi, delle mie paure dei miei desideri, oppure racconto – come dico io – le vicende del mio albero genealogico (della mia famiglia d’origine) adesso poi anche l’Amore, il mio Val, la nostra storia, di quanto è meraviglioso poter crescere in un rapporto di coppia, le sfide, i tormenti e le risoluzioni...
Questo crea coinvolgimento perché in molti sentiamo le stesse cose, molto più di quanto le persone vogliano far credere..
Ogni volta che mi apro e mi mostro vulnerabile, fragile e non mi vergogno, ricevo messaggi, commenti di altre donne che hanno vissuto o vivono la stessa cosa.
Adoro questa magia, questa connessione: siamo molto simili alla fine, nei nostri amori, nei nostri dolori. Questo ci avvicina e rende la musica un meraviglioso ponte capace di connetterci e di farci sentire, alla fin fine, meno soli...
Qual è il tuo sogno più grande come artista ed il tuo ricordo musicale più caro?
Il mio sogno più grande penso sia quello di ricevere quel riconoscimento che non è mai arrivato..
Sicuramente non si dovrebbe vivere nell’attesa di un ritorno esterno, ma è anche vero che ogni Artista, Creatore, Sognatore vive per condividere, e, queste frecce, che scocca, non sono frecce abbandonate a sé stesse, non possono bastare a loro stesse, loro vivono e brillano quando possono raggiungere qualcosa ma soprattutto QUALCUNO.
Per questo nel mio Profilo amo proprio questo aspetto: ispirare una vita simile alla mia, ispirare una vita incantata. nella Congrega lo stesso: adoro essere un riferimento, ispirare, trasmettere i valori in cui credo.
Mi piace essere un Lead, qualcuno che possa trasmettere ciò in cui crede, guidare in un modo “giusto”, sincero, genuino, mai manipolativo o coercitivo, ma sempre con il desiderio che ognuno possa brillare della sua luce e possa esistere nella sua autenticità e bellezza!
Alla fine, poi chissà, forse, la mia idea del pubblico è questa. Non è forse per un Artista il suo pubblico ciò che per la Strega è la sua Conven?! La sua Congrega!?
Il mio ricordo musicale più bello?! Forse la prima volta che mi sono esibita, mi pare a 13 anni, ancora tanto libera dai pregiudizi e dalle paure, ero sicura di me, felice, incosciente, libera! Ricordo che quando ho finito mi sono sentita soddisfatta e serena!
Ci hai incantati con le tue parole... Sono sicuro che a molti è venuta voglia di far parte della tua "Congrega" ma soprattutto della tua magia!
Ora parliamo del tuo nuovo singolo "MusicA". Quali sono le caratteristiche che lo rendono rappresentativo del tuo lavoro?
MusicA è una vera e propria dichiarazione d’amore alla Musica.
Questa entità, Fata, che da sempre ha vegliato su di me, non mi ha abbandonata quando tutti lo hanno fatto. Quando tutti in famiglia sembravano non curarsi di me, come avrei desiderato, Lei lo faceva.
Lei era sempre presente, ma c’è anche un altro aspetto molto doloroso, la sensazione che provavo di senso di colpa: sentivo di non meritare la Musica; perché la mia famiglia mi criticava sempre, mi diceva che non studiavo abbastanza, mi dicevano che avevo una “Ferrari in garage” e da una parte può sembrare lusinghiero ma invece mi ha creato tantissimi traumi: da una parte mi hanno fatto credere di essere speciale – migliore degli altri – ma allo stesso tempo la critica era spietata: non sei degna di questo dono perché non ti impegni abbastanza.
Non so se qualcuno può capirmi, capire questa orribile dinamica dove sentiamo che ciò che facciamo non è mai abbastanza. A volte le persone sensibili e che hanno delle predisposizioni artistiche possono soffrire molto perché ogni Artista vive l’Arte a modo suo.. non esiste un modo “giusto” o giusto per tutti.
Questa canzone perciò è una dichiarazione d’amore perché io dico alla Musica che nonostante non abbia fatto tutto quanto avrei dovuto per Lei, (secondo quanto mi hanno fatto credere..) lei non mi ha mai abbandonata né criticata, non mi ha lasciato cadere, ma anzi ha lasciato che io “camminassi” Lei, la mia “bellissima isola di sole” – per citare il testo della canzone.
MusicA rappresenta per me il momento in cui mi sono liberata da questa catena, dalla falsa credenza di non meritarla.
È incredibile quanto nessuno prima d’ora si fosse mai accorto di questo mio tormento interiore.
Quando ho iniziato a raccontarlo nelle storie di Instagram le ragazze erano increduli, si sono aperte con me ed ho capito che in molti di noi purtroppo hanno vissuto esperienze di sofferenza simili.
Ora però posso cantare e farmi sentire cantare senza sensi di colpa. È stato un vero miracolo, posso dire?! Ne sono felice e grata..
Come si colloca questo singolo nel tuo percorso artistico?
Sicuramente musicalmente sento che rispetto ad altri singoli precedenti è più ricco sia dal punto di vista dell’arrangiamento – e questo anche grazie a mio marito Val che arrangia ogni canzone - stiamo crescendo insieme e tra un litigio e l’altro (perché siamo due teste dure) abbiamo creato un’atmosfera molto bella ed evocativa, tra suoni e ritmicità molto validi.
A volte quando ascolto MusicA mi sembra quasi di sentire i raggi caldi del sole addosso! E anche la mia voce, la sento più piena, più consapevole, più espressiva.
Sento la sabbia sotti i piedi nudi mentre canto
“Sei un’isola bellissima da camminare”
e mi sento un meraviglioso oceano avvolgente quando dico
“Posso essere il tuo mare, dove puoi tuffarti e nuotare”.
C’è un’esperienza personale che ti ha ispirato a scrivere "MusicA"?
Questa canzone segna il momento in cui mi sono liberata dal senso di colpa di non meritare “il dono della musica”.
I miei familiari inconsapevolmente (questo voglio concederglielo) mi hanno creato dei traumi profondissimi (proprio a causa di un carattere sensibile come il mio); traumi radicati e difficili da superare.
Mi ci sono voluti anni di terapia. Prima vivevo un conflitto: da una parte volevo esibirmi e mostrarmi, dall’altra no.
Sentivo di voler scappare via ogni volta, mi sentivo in colpa soprattutto quando dovevo cantare dal vivo ma anche quando mi si facevano domande riguardo alla musica e alle mie canzoni. Sentivo quelle maledette voci nella testa, le loro frasi, le loro parole “La voce non è appoggiata! Non hai studiato abbastanza, non studi mai”.
Sento che MusicA è quell’ “attimo eterno dove ogni cosa è possibile” come canto nel ritornello, è quel momento di liberazione!
E quel momento in cui – nella vita – ti senti pronto e dici “BASTA!” “Vado avanti, io vivo nel presente, non vivo più nel passato”.
Infine, come è cambiato il tuo approccio alla scrittura e alla produzione nel corso degli anni?
All’inizio scrivevo in modo molto diretto e quasi ironico / sprezzante! Volevo far ridere, i testi erano un modo per raccontare ciò che non riuscivo a dire...
La musica si faceva portavoce; nel tempo invece ho iniziato a raccontare il dolore… E’ come se all’inizio non fossi pronta ad aprirmi davvero: usavo il sarcasmo, la provocazione per parlare di me o di cose che vedevo, ma non avevo ancora il coraggio di aprire il cuore.
Con il tempo invece le canzoni sono iniziate a cambiare, i testi si sono fatti più profondi, emotivi, e le melodie più ricche di sfumature, dinamica e pathos.
Credo che man mano che si cresce la nostra comunicazione segue il nostro passo, ovvero la nostra capacità di mostrarci nella nostra interezza e autenticità…
Camilla Passani ci ha regalato un viaggio intimo e potente attraverso la sua musica e la sua anima.
La sua 'MusicA' non è solo una canzone, ma un inno alla liberazione, un atto di coraggio che rompe le catene del passato e abbraccia il presente con fiducia.
Un invito a sognare, a non aver paura di mostrare la propria fragilità e a celebrare la bellezza della propria unicità.
Ringraziamo Camilla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua musica, un dono prezioso che ci ispira a seguire i nostri sogni e a credere nel potere delle vibrazioni musicali.
E se anche voi, come me, siete rimasti incantati dalla sua magia, non vi resta che unirvi alla sua 'Congrega' e lasciarvi trasportare dalle note di 'MusicA'.
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