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Don Joe: “La musica mi ha dato tutto”

Per Don Joe, membro e produttore dei Club Dogo, il suo posto nel mondo è senza dubbio lo studio di registrazione, come racconta a Vanity Fair: “Ci sono entrato nel 2003 e non mi ricordo mai di esserne uscito. Sembra di non uscirne mai, fa così parte della mia vita che non riuscirei a fare altro”. E infatti tra le 10 date sold out e il concerto di San Siro del prossimo 28 giugno non si è allontanato molto dallo studio, dato che è uscito il suo nuovo singolo Istinto Animale, in collaborazione con Annalisa, Guè ed Ernia.


don joe

Un progetto che era già in cantiere:

“Dovevo solo trovare gli artisti giusti per realizzarlo, Annalisa è stata tra i primi nomi a cui ho pensato, volevo riproporre il suono pop e r&b degli anni 2000 che era andato un po’ perso. Il brano contiene il campione dell’Incredible Bongo Band, che da anni volevo utilizzare per un mio brano. Ho fatto un esperimento e penso sia riuscito”.

Una canzone che

“è un tributo alla cultura hip-hop, e al muretto la si viveva in tutte le sue arti. Noi, i Club Dogo, arriviamo proprio da lì, e ci appassionava tutto, non solo il rap”.

Il muretto di San Babila, infatti, compare anche nel video postato sul suo profilo Instagram per lanciare il pezzo. Di quella cultura

“nelle teste di molti è rimasto tutto, quando abbracci quello stile di vita te lo porti dietro per sempre. Poi in concreto chi si dedicava al ballo o al writing lo fa ancora ma a un altro livello, più professionale. Alcuni amici che facevano i graffiti continuano a farlo per le grandi aziende, altri ragazzi che ballavano sono diventati insegnanti di ballo moderno e insegnano anche i passi della breakdance. Hanno trasformato la loro arte in un vero lavoro”.

Istinto Animale riprende suoni del passato e non è il solo a farlo:

“Io sono un fruitore della musica a 360 gradi, ci sono però dei prodotti moderni che pur ritenendo validi non fanno parte della mia cultura musicale. Ogni cosa dopo un po’ diventa satura: è successo al rap e sta succedendo alla trap, per questo per avere nuove ispirazioni si guarda al passato. Non avrebbe senso adeguarsi alle sonorità moderne solo per riuscire a rimanere nel mercato musicale, per questo non le utilizzo”.

Stesso motivo per cui i Club Dogo non potevano fare un disco trap:

“Dovevamo mantenere il nostro suono caratteristico, quello che si è sentito nei dischi precedenti dal 2003, è stata un’idea condivisa da tutti e tre”.



Per il pubblico è stata una reunion, per loro no:

“In questi anni non abbiamo mai smesso di sentirci e non abbiamo mai perso i contatti. È stato come riaprire una porta chiusa da tanto tempo. Abbiamo dovuto fare tutto in gran segreto, non andavamo in studio, ma affittavamo grossi attici nascosti, così che nessuno riuscisse a scoprirci, anche se poi qualcuno ce l’ha fatta”.

E dopo il successo enorme dei 10 Forum con fan di ogni età, è in arrivo San Siro:

“Sentirete dei brani che non abbiamo mai fatto dal vivo e lavoreremo tanto sulle scenografie. Faremo delle cose che solo uno stadio ti permette di fare”.

Come detto, Don Joe non si è mai allontanato troppo dallo studio, anche a costo di perdere amicizie. Eppure non rimpiange niente:

“Sono contentissimo, la musica mi ha cambiato completamente la vita. Arrivo dal nulla, dal non avere niente ad avere quasi tutto, è un bel passaggio. Mi ha dato qualsiasi cosa, a livello materiale ma non solo, anche a livello di soddisfazione personale. Poi per contrappasso arrivano delle cose spiacevoli”.

Il riferimento è alla sua malattia, il diabete. Il successo in questo caso non l’ha aiutato:

“La malattia è arrivata quando è arrivato il successo. Avevo già 34 anni, in un momento in cui stavo lavorando tanto. Non è facile gestirla, ma l’ho presa un po’ come una sfida e l’ho messa in saccoccia. Oggi con il diabete si vive tranquillamente e si fa qualsiasi cosa, bisogna solo stare attenti perché si è più fragili”.

 
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(fonte 105.net)



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