Elio e le Storie Tese non sono solo un gruppo musicale, sono un fenomeno culturale, un'anomalia nel panorama italiano che ha saputo conquistare un pubblico trasversale, dai nerd della musica ai patiti del demenziale. La loro storia è un viaggio attraverso generi musicali, testi surreali e performance live indimenticabili.

Tutto inizia negli anni '80 a Milano, città grigia e frenetica, dove un gruppo di amici con la passione per la musica e l'umorismo si incontrano. Stefano Belisari, in arte Elio, è il frontman carismatico, la mente vulcanica dietro testi surreali e arrangiamenti geniali. Con lui ci sono Davide Civaschi (Cesareo), chitarrista virtuoso, Nicola Fasani (Faso), bassista dalla tecnica impeccabile, Sergio Conforti (Rocco Tanica), tastierista eclettico e Christian Meyer, batterista dalla precisione svizzera.
I primi concerti sono un mix di improvvisazione, cover stravolte e brani originali che spaziano dal rock demenziale al funky più sofisticato.
La loro fama cresce nel circuito underground milanese, grazie al passaparola e a esibizioni live memorabili. Immagina una serata in un locale fumoso, con un palco improvvisato e un pubblico eterogeneo: ecco il loro habitat naturale.
Elio, con la sua voce camaleontica, spazia tra falsetti improbabili e imitazioni perfette, mentre Cesareo sfodera assoli funambolici e Faso e Meyer creano una sezione ritmica inarrestabile. E poi c'è Rocco Tanica, l'enigmatico tastierista, con il suo look eccentrico e i suoi interventi surreali.
Il 1989 è l'anno della svolta. Il brano "Born to be Abramo" diventa un cult, grazie al testo surreale e al videoclip demenziale. La canzone, con il suo ritmo incalzante e il ritornello orecchiabile, conquista le radio e le televisioni, diventando un inno per una generazione di giovani.
Nel 1990 esce l'album "Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu", un concentrato di follia musicale che conquista la critica e il pubblico. L'album è un viaggio attraverso generi musicali diversi, dal rock al pop, dal jazz al funky, sempre con un tocco di ironia e demenzialità.
Gli anni '90 sono un susseguirsi di successi: "Pipppero®", "La terra dei cachi" (seconda classificata al Festival di Sanremo 1996), "Tapparella".
Ogni album è un viaggio attraverso generi musicali diversi, dal rock al pop, dal jazz al funky, sempre con un tocco di ironia e demenzialità. "La terra dei cachi", in particolare, è un brano che ha segnato la storia del Festival di Sanremo, con il suo testo ironico e dissacrante che critica il sistema politico italiano. La performance live, con Elio travestito da mimo e il resto del gruppo in abiti eccentrici, è rimasta impressa nella memoria di tutti.
Elio e le Storie Tese sono sempre stati molto riservati sulla loro vita privata. Sappiamo che Elio è sposato e ha due figli, e che il gruppo è molto unito da una profonda amicizia. Le loro interviste sono sempre un mix di umorismo e intelligenza, con battute fulminanti e riflessioni profonde sulla musica e sulla società.
"Noi siamo come i Beatles, solo più brutti e meno famosi." (Elio)
Questa battuta, pronunciata durante un'intervista, riassume perfettamente lo spirito del gruppo: autoironia, genialità e una sana dose di follia.
"La nostra musica è come un frullato: ci metti dentro di tutto e poi vedi cosa viene fuori." (Cesareo)
Questa metafora, invece, descrive il loro approccio alla musica: sperimentazione, contaminazione e un pizzico di improvvisazione.
"Noi non facciamo musica per far ballare la gente, ma per farla pensare." (Faso)
Questa citazione, infine, sottolinea l'importanza dei testi e dei messaggi nelle loro canzoni.
Elio e le Storie Tese hanno lasciato un segno indelebile nella musica italiana. Hanno dimostrato che si può fare musica di qualità senza prendersi troppo sul serio, che l'umorismo e la genialità possono convivere, che la follia può essere un'arte. Hanno influenzato generazioni di musicisti e artisti, dimostrando che non ci sono limiti alla creatività.
La loro discografia è un tesoro di gemme musicali: "Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu" (1990), "Italyan, Rum Casusu Çikti" (1992), "Eat the Phikis" (1996), "Craccracriccrecr" (1999), "Cicciput" (2003), "Studentessi" (2008), "L'album biango" (2013), "Figgatta de Blanc" (2016). Ogni album è un viaggio attraverso generi musicali diversi, con testi surreali e arrangiamenti geniali.
I loro singoli che hanno fatto la storia sono innumerevoli: "Born to be Abramo" (1989), "Pipppero®" (1992), "La terra dei cachi" (1996), "Tapparella" (1996), "Supergiovane" (1999). Ogni canzone è un piccolo capolavoro di ironia e intelligenza, con testi che spaziano dal demenziale al surreale, sempre con un tocco di originalità.
Elio e le Storie Tese sono importanti perché hanno rivoluzionato il panorama musicale italiano con la loro originalità e il loro umorismo. Hanno dimostrato che si può fare musica di qualità senza prendersi troppo sul serio.
Hanno influenzato generazioni di musicisti e artisti. Sono un esempio di come la follia e la genialità possano convivere.

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