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Immagine del redattoreViKingSo Music

Geolier al cimitero: porta il premio delle Cover sulla tomba di un amico morto

Geolier ha manifestato il suo affetto e rispetto nei confronti di un suo amico defunto, Daniele Caprio, un giovane scomparso a causa di un sarcoma all’età di 17 anni pochi giorni prima dell’inizio del Festival di Sanremo. Dopo il successo nella serata delle cover, in cui Geolier si è classificato al primo posto, ha deciso di portare il premio conquistato sulla tomba dell’amico. Il rapper napoletano, dopo la serata inaugurale della kermesse canora, aveva spiegato che tutto ciò che avrebbe fatto su quel palco sarebbe stato in onore del suo caro amico che non c’era più, suscitando curiosità e domande sulla sua identità.


geolier

È poi venuto fuori che i due erano legati da una forte amicizia e si sentivano regolarmente, con Geolier che ha raccontato di aver fatto visita a Daniele per un’ultima volta prima di Sanremo. Geolier e Daniele avevano infatti condiviso un incontro commovente poco prima della partenza del rapper per il Festival.


L’artista si era recato al Santobono-Pausilipon per vedere l’amico nel reparto dove era ricoverato a causa della progressione del sarcoma che lo tormentava da anni. Daniele aveva incoraggiato Geolier, dicendogli: “Sono sicuro che vincerai”.


Nonostante si sia piazzato secondo nella classifica generale dietro ad Angelina Mango, Emanuele Palumbo – vero nome di Geolier – una serata l’ha vinta, quella delle cover in cui si è esibito insieme a Luchè, Guè e Gigi D’Alessio.



E questo riconoscimento l’ha voluto portare proprio sulla tomba dell’amico che, a suo dire, gli avrebbe “insegnato tantissimo”. 


Il giovane cantante ha sottolineato quanto Daniele gli abbia regalato, dato che nonostante le sofferenze sorrideva e affrontava la vita con coraggio.

Geolier ha descritto il suo amico come una fonte di ispirazione.


Ha infatti ricordato:

“Prima di partire per Sanremo non ho salutato neppure mia madre, sono corso all’ospedale da lui. Che mi ha salutato dicendomi simpaticamente ‘mi raccomando, sfunn tutt cos’. Quando eravamo insieme, chiudeva la porta e si sfogava con me, diceva che non ce la faceva più, che si sentiva settant’anni. Ma sorrideva, nonostante il dolore. Lui mi ha cambiato”.

 
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(fonte 105.net)



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