Dopo l’esperienza controversa al Festival di Sanremo, dove ha ricevuto una risposta mista dal pubblico, Geolier ha fatto ritorno al suo quartiere d’origine a Napoli, trasformando un momento di critica in uno di celebrazione collettiva. Rientrato nel Rione Gescal, un’area vivace tra Miano e Secondigliano, il rapper ha scatenato un’accoglienza straordinaria.
La comunità si è unita in una manifestazione spontanea di supporto, bloccando le strade e festeggiando fino a notte fonda. Un video diventato virale su TikTok mostra Geolier che, affacciato al balcone, invita i presenti a “fischiare” simbolicamente verso coloro che lo avevano fischiato, segnando un momento di rivincita sociale e culturale.
Nonostante le polemiche suscitate dalla sua partecipazione al Festival, Geolier ha mantenuto un atteggiamento misurato nei confronti delle critiche. Apparendo in televisione e nelle interviste, ha sempre cercato di abbassare i toni, sottolineando come le avversità contribuiscano alla crescita personale.
Tuttavia, una volta tornato nel calore del suo quartiere, il rapper ha voluto esprimere un messaggio forte, riprendendosi simbolicamente lo spazio negatogli dal dissenso. Questa mossa ha sollevato dibattiti sui social, dove le opinioni si dividono tra chi vede in queste azioni la “vera” natura di Geolier e chi, invece, apprezza la sua resilienza e autenticità.
L’eco delle reazioni a Sanremo riflette una frattura più ampia nella società italiana, evidenziata dalla finale del Festival. Da una parte, artisti come Geolier e Mahmood rappresentano le voci della strada e delle periferie, dall’altra, figure come Angelina, Annalisa e Irama incarnano il mainstream televisivo e l’establishment.
La situazione di Geolier a Sanremo ha messo in luce non solo la divisione culturale ma anche la forza della solidarietà comunitaria che trascende le barriere della critica, dimostrando che l’arte e la musica possono diventare strumenti di unione e resistenza contro l’odio e la discriminazione.
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(fonte barinews.it)
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