La celebre cantautrice britannica Lily Allen non trae profitto solamente dalla musica. Anzi, ne trae ben di più da un altro tipo di business, più insolito per un’artista: OnlyFans. Nell’ultima puntata del suo podcast Miss Me, infatti, ha rivelato di essersi iscritta alla piattaforma di contenuti per adulti la scorsa estate quando, durante una seduta di pedicure, la sua estetista aveva sostenuto che avesse piedi bellissimi e che con questi avrebbe potuto farci dei soldi.
Detto fatto, Lily Allen ci ha provato e l’estetista aveva ragione: il suo consiglio le starebbe fruttando un sacco di soldi. Oggi un abbonamento al suo canale costa dieci dollari al mese.
Su X, l’artista ha pubblicato il link del suo profilo OnlyFans, ma non tutti hanno apprezzato. C’è chi le ha suggerito caldamente di “trovasi un lavoro” o chi ha scritto:
“Immagina essere una delle più grandi popstar e musiciste in Europa e ridursi a questo”.
Ma la cantante non si è certo fatta scoraggiare e anzi ha ribattuto a tono:
“Immagina essere un’artista da quasi 8 milioni di ascoltatori mensili su Spotify ma guadagnare più denaro da 1000 iscritti a un canale per le foto dei tuoi piedi”.
Ha poi chiosato:
“Non prendetevela con il giocatore, ma con il gioco”
lasciando intendere che con il mondo della musica di oggi dominato dagli streaming dia del gran filo da torcere agli artisti minori.
La Allen ha voluto anche rispondere al post su X dell’account “Pop Crave” che ha diffuso una serie di dati secondo cui gli introiti dell’artista dal solo Spotify sfonderebbero il milione di dollari. Il tweet recitava:
“Lily Allen guadagna circa 4.077 dollari al giorno da Spotify, il che equivale a 1.4 milioni annui. Con 3.239 dollari destinati alla registrazione audio per il detentore del copyright; 336 dollari di royalties meccaniche per l’editore, che paga l’autore del brano, e 503 dollari di royalties di esecuzione che vanno alle organizzazioni per i diritti di esecuzione”.
Secca la sua replica:
“È incredibilmente fuorviante, ma non sono abbastanza brillante da spiegare come io guadagni una piccola percentuale di quanto riportato qui. Dovete solo fidavi di me. Al capitalismo non importa che gli artisti vengano pagati per il loro lavoro”.
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(fonte 105.net)
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