Dopo le recenti dichiarazioni sulla sua partecipazione all’Eurovison Song Contest, Lucio Corsi torna a far parlre di sé.

Questa volta il cantautore toscano è finito al centro della polemica perchè, secondo l’artista rom Rašid Nikolić, avrebbe usato impropriamente la parola “zingaro” nella sua canzone “Altalena Boy” del 2015. Scopriamo come ha risposto Corsi a queste accuse.
Attraverso una lettera aperta, Rašid Nikolić ha criticato Lucio Corsi per l’utilizzo della parola “zingaro” invitandolo a riflettere sul fatto che alcune parole possono essere percepite come offensive, anche quando inserite in un contesto artistico che non ha intenzioni negative.
L’artista rom ha quindi chiesto al cantautore toscano di eliminare tale parola dalla canzone “Altalena boy” o, in alternativa, di impegnarsi a non promuovere più il brano.
Queste richieste si inseriscono in un contesto artistico in cui vi è una sempre maggiore sensibilità riguardo all’utilizzo di termini che possano riferirsi a intere comunità in modi dispregiativi o stereotipati.
Corsi, di fronte a tale critica, ha espresso la sua posizione riguardo al brano in questione, sottolineando come la canzone funga da cassa di risonanza per voci e opinioni diverse, senza però abbracciare o promuovere visioni negative.
“Per me la cosa è molto semplice, rispondo proprio in quel modo, nel senso che la canzone dice “C’è chi dice” prima di quel verso lì, del ritornello, è una voce presa da una piazza e le canzoni possono fare questa cosa qua.”
ha spiegato l’artista a Fanpage.
Il verso oggetto di critiche infatti recita:
“C’è chi dice: “L’hanno preso gli zingari e l’han portato in un campo fuori Roma“.
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(fonte notiziemusica.it)
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