n Italia, essere una madre che lavora può spesso essere molto diverso dalle aspettative e rappresentare una difficoltà per molte donne, indipendentemente dal tipo di lavoro svolto. L'ultimo esempio arriva dalla cantante Nina Zilli, che ha rivelato al Corriere della Sera di essere stata esclusa da un'opportunità lavorativa a causa della sua gravidanza
Nel mese di gennaio di questo anno, uscì la notizia della sua gravidanza, senza che la cantante ne fosse a conoscenza.
Un evento che non solo fece arrabbiare Nina Zilli, ma che è riuscito a recare danni alla carriera della donna:
“Gli organizzatori di un evento privato hanno contattato il mio staff spiegando di avere sentito la notizia, domandavano quando era previsto il termine della gravidanza. Con serietà, gli è stato comunicato. Ci stavano solo girando un po’ intorno perché è arrivato subito il: “no, grazie". Ero incinta e questo evidentemente mi rendeva inaffidabile ai loro occhi. Se deve partorire non sarà pronta, cambiamo cavallo. Che gentilezza, che premura: si riposi. Hanno ritirato la proposta senza nemmeno sentire se davvero temessi di non farcela”, spiega l’artista.
Nina, inoltre specifica come il progetto lavorativo in questione si sarebbe dovuto svolgere ad un mese dalla data del parto, e che quindi in nessun modo lo stato di gravidanza poteva essere d’intralcio:
“Meno male che a fare da filtro c’era il management, ero al quarto mese e mi toglievano il lavoro perché ero incinta come fosse la cosa più naturale del mondo”.
Un fatto più che spiacevole, quello verificatosi nella vita della cantante, che ha dovuto provare sulla propria pelle vedere tolto un lavoro solo perché si diventa madre:
“Pronta o non pronta, signori, avrei dovuto dirlo io: o no?”
afferma l’artista.
Oggi Nina è una mamma che non si ferma mai, la cantante stessa racconta come:
“A due settimane dal parto, con via libera del medico, ero su un palco a Rimini mentre Dani (il compagno Daniele Lazzarin, in arte Danti) era con Blue a darle il biberon: ci alterniamo in tutto. A un mese e un giorno dal parto ero in pista. In barba a quelli che: “Non ce la farà, arrivederci”.
Purtroppo, il mondo della musica, dal punto di vista di discriminazioni è uguale a tutti gli altri ed a rivelarlo è la stessa artista:
“Anche nel mio settore c’è strada da fare. I compensi delle artiste sono inferiori del 30% rispetto ai maschi, eppure io faccio un lavoro da maschi: spesso nel gruppo sono l’unica donna. Un percussionista (andava pure fuori tempo) mi guardava con sufficienza: è carina, canta, non vorrà mica anche suonare. Ho sentito di tutto”.
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(fonte 105.net)
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