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Promossi e bocciati a Sanremo 2025: le pagelle shock del Sound Selector

Immagine del redattore: The Sound SelectorThe Sound Selector

Sanremo 2025 è tornato ed il vostro Sound Selector di fiducia ha ascoltato, annotato e giudicato (con la consueta dose di ironia e sarcasmo) tutte le performance, le canzoni di questa edizione. Preparatevi a scoprire le pagelle più pungenti del web, perché qui non si fanno sconti a nessuno!

Dai "mostri sacri" ai nuovi talenti, dalle hit radiofoniche ai brani più sperimentali, nessuno è al sicuro dalla critica impietosa!

vikingsomusic gossip

Allacciate le cinture, si parte per un viaggio nel cuore del Festival, tra alti e bassi, sorprese e delusioni. Siete pronti a scoprire chi è stato promosso a pieni voti e chi, invece, è stato rispedito a casa con un bel "rimandato a settembre"? Forza, non perdiamo tempo, le pagelle di Sanremo 2025 vi aspettano!


Gaia – Chiamo io chiami tu

Un mix tra Lamborghini ed Elodie, un frullato che sa di "già sentito" ma che in radio potrebbe anche funzionare. Sul palco, però, Gaia ha una presenza che non si può negare, il portamento da vera diva c'è. Peccato per la canzone, un po' troppo "telefonata".

Voto: 6,5 (Rimandata a settembre)


Francesco Gabbani – Viva la vita

Bella canzone, belle parole, ritmo che fa ballare. Un pezzo che avrebbe dominato Sanremo negli anni 2010. Gabbani è un fuoriclasse, lo sappiamo, ma forse questa volta ha pescato un po' troppo nel suo repertorio passato. Siamo fiduciosi però che possa piacere molto.

Voto: 8 (Un classico che non stanca mai)


Rkomi – Il ritmo delle cose

Una canzone fresca, nuova, adatta al contesto sanremese. Peccato per la base, un po' anonima, che non rende giustizia al pezzo. Rkomi sul palco è un po' troppo "easy", deve osare di più, tirare fuori gli artigli.

Voto: 7 (Potenziale inespresso)


Noemi – Se ti innamori muori

Poetica, fiabesca, delicata, soave. Un pezzo azzeccato per Sanremo, non c'è che dire. La voce inconfondibile di Noemi fa il resto, non ha bisogno di scenografie elaborate per incantare.

Voto: 9 (Voce di sirena)


Irama – Lentamente

Tonalità altissima, raggiungibile (forse) solo con l'autotune. Peccato, perché la canzone è molto bella e destinata a durare. Irama, però, dovrebbe smetterla di "barare" al Festival, l'aiutino è un'offesa alla musica.

Voto: 7,5 (Autotune, croce e delizia)


Coma_Cose – Cuoricini

Versione "Rocchi e Poveri" 2.0, un tormentone in piena regola. Forse il loro pezzo meno originale portato a Sanremo, sembra una sigla di Cristina D'Avena per adulti.

Voto: 7 (Tormentone sì, ma un po' troppo derivativo)


Simone Cristicchi – Quando sarai piccola

Un testo toccante, profondo, interpretato con il cuore in mano. Cristicchi ci regala sempre emozioni forti, e anche questa volta non si smentisce.

Voto: 8,5 (Un poeta che fa breccia nel cuore)


Marcella Bella – Pelle diamante

La vedrei bene al Grande Fratello Vip, in compagnia di Fiordaliso e altre glorie del passato. Una canzone banale, senza arte né parte, che non ha nulla a che fare con Sanremo.

Voto: 5 (Fuori luogo)


Achille Lauro – Incoscienti Giovani

Coerente con il suo stile, canzone orecchiabile, personaggio unico e "incazzato". Forse un po' troppo "dark" per il Festival, ma in fondo Lauro è così, prendere o lasciare.

Voto: 8 (Lauro, l'incorreggibile)


Giorgia – La cura per me

Potenza e grinta da vendere, Giorgia è una tigre sul palco. La canzone è coinvolgente, dinamite pura. Una performance da standing ovation.

Voto: 9 (La regina del palco)


Willie Peyote – Grazie ma no grazie

Frecciatina ai Jalisse, ritmo perfetto, canzone divertente. Peyote è un artista che sa il fatto suo, e lo dimostra ancora una volta.

Voto: 8 (Il dissing è la sua arte)


Rose Villain – Fuorilegge

Bomba sexy, allarme rosso sul palco. Voce potente, canzone bella, ma il ritornello la penalizza tantissimo. Un vero peccato, perché Rose ha tutte le carte in regola per sfondare.

Voto: 7 (Peccato per quel ritornello)


Olly – Balorda nostalgia

Look discutibile, ma la canzone è davvero efficace, soprattutto grazie all'interpretazione di Olly. Un artista che sa come comunicare emozioni.

Voto: 8,5 (L'abito non fa il monaco)


Elodie – Dimenticarsi alle 7

Canzone nella media, Elodie non ha espresso tutto il suo potenziale, nonostante una performance vocale impeccabile. Speravamo in qualcosa di più, visto che quest'anno sembrava essere la sua occasione.

Voto: 7 (Elodie, l'eterna promessa)


Shablo ft. Guè, Joshua e Tormento – La mia parola

Male, male, male. Un pezzo hip hop che poteva essere di livello, ma che invece risulta molle e ripetitivo. Guè si è prestato a questa "porcata", e non ce lo saremmo mai aspettati.

Voto: 5 (Guè, ma che combini?)


Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore

Siamo rimasti congelati al 1970. Ranieri è un mostro sacro, nessuno lo mette in discussione, ma questa canzone è adatta solo per far felici le nonne. E poi, mandarla in onda a mezzanotte...

Voto: 6 (Ranieri, l'antiquario)


Tony Effe – Damme ‘na mano

Malandrino elegante, Tony Effe porta un pezzo recitato, svelando una nuova versione di sé. Un plauso per la novità, ma la canzone non convince del tutto. Forse era un po' teso.

Voto: 7 (Tony Effe, il trasformista)


Serena Brancale – Anema e core

Travolgente, conturbante, fiammante. Un bell'esordio, canzone coinvolgente, pianola elettrica e movenze del Sud. Serena è una ventata di freschezza.

Voto: 7,5 (Anema e core, che scoperta!)



Brunori SAS – L'albero delle noci

Poche aspettative, tanta sostanza. Brunori ci coinvolge, ma la canzone non è abbastanza per vincere. Un pezzo intimo e riflessivo, come nello stile dell'artista.

Voto: 7 (Brunori, il cantautore pensieroso)


Modà – Non ti dimentico

L'interpretazione di Kekko fa la differenza, anche se il pezzo ricorda un po' i Negramaro. Una canzone che divide, o si ama o si odia.

Voto: 7 (Modà, tra amore e odio)


Clara – Febbre

Colpiti e affondati. Clara sembra nata per quel palco, perfetta per le sue tonalità. Una canzone che sentiremo per un po', di sicuro.

Voto: 8,5 (Clara, la rivelazione)


Lucio Corsi – Volevo essere un duro

Non è una canzone da Sanremo. Ci vogliono pezzi più complessi, non solo nei testi. Corsi è un talento, ma questa volta ha sbagliato bersaglio.

Voto: 6,5 (Lucio, un po' troppo "duro")


Fedez – Battito

Fedez quando rappa è un'altra persona, si vede che è nella sua anima. Canzone veramente bella, che esperienza! Un pezzo che farà ballare.

Voto: 8,5 (Fedez, il rapper ritrovato)


Bresh – La tana del granchio

Bella, pura, solare, gioviale, amorosa. Azzeccata per Sanremo. Bresh porta una ventata di positività.

Voto: 7,5 (Bresh, il ragazzo che fa sorridere)


Sarah Toscano – Amarcord

Bella voce, fresca. Non la conoscevo, ha 18 anni ma non li dimostra. Canzone che perde nel ritornello, un po' troppo "déjà vu".

Voto: 7 (Sarah, la giovane promessa)


Rocco Hunt – Mille vot' ancora

Il tocco della Napoli che chiede rivincita al Festival, rappata da un grande Rocco. Musica già sentita, ma il messaggio è chiaro e potente.

Voto: 7,5 (Rocco, il portavoce del Sud)


Joan Thiele – Eco

Perfettamente calata nel Festival, ritmo travolgente, voce piena di vita, base musicale da West Side Story in salsa "bang bang". Joan è un'artista originale e coraggiosa.

Voto: 8 (Joan, l'eclettica)


Francesca Michielin – Fango in paradiso

Semplicemente Francesca, navigata divina. Merita una consacrazione di questo tipo prima o poi. La Michielin è una garanzia, una professionista seria e preparata, che sa come emozionare il pubblico. Questa canzone è un gioiellino, un pezzo che ti entra dentro e non ti lascia più.

Voto: 8 (Francesca, la perfezione fatta persona)


The Kolors – Tu con chi fai l'amore?

Penalizzata perché è ultima uscita. Già in tutte le radio, completa. Non ne sbagliano una questi ragazzi, balliamo sul divano all'1 del mattino. I The Kolors sono una macchina da guerra, sfornano hit a ripetizione e fanno ballare anche i muri. Questa canzone è un'altra prova della loro bravura, un pezzo che ti fa venire voglia di scatenarti.

Voto: 8,5 (The Kolors, i re della notte)



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