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Rocco Hunt: "Modificavo canzoni perché il dialetto napoletano era poco radiofonico"

In occasione del grande (e un po’ inaspettato) successo di Non litighiamo più, Rocco Hunt ha raccontato sé stesso, la sua storia e la sua musica in una lunga intervista a Fanpage. Nel corso di quest’ultima, tra le varie curiosità, il cantante 28enne salernitano ha anche portato alla luce il fatto che, a suo tempo, gli sia stato chiesto di cambiare alcune parole di Nu juorno buono perché, a detta di alcuni, il dialetto napoletano era poco radiofonico.

Durante l’intervista, infatti, un passaggio inevitabile è stato quello sulla sua terra e sul fatto che Napoli stia vivendo un momento florido, calcisticamente parlando e non solo. Momento, questo, che ha contribuito a far conoscere a tutta Italia (e non solo) la napoletanità, oltre che il dialetto napoletano.


E a tal proposito, Rocco Hunt racconta:

Io mi sento ancora giovanissimo, ma sono orgoglioso di vedere che alcune persone che ora stanno spaccando hanno preso me come riferimento, mi vedono come il precursore di alcune cose, magari di aver creduto nella lingua napoletana in un momento molto difficile, quando c'erano tanti pregiudizi. Io firmai con Sony e andai a Sanremo con un brano rap col testo in dialetto napoletano, potenzialmente potevo essere al centro di qualche pregiudizio, sia per la lingua che per il genere. Siamo stati testardi a crederci e sono felice di vedere ragazzi che sono fenomeni andare fortissimo e che non devono scendere a quei compromessi e fare scelte che bisognava fare anni fa per emergere in un contesto nazionale con la propria identità.


Adesso le cose sono cambiate, la lingua napoletana è cool, la Campania è cool, è tutto figo forse anche grazie ai sacrifici che abbiamo fatto negli anni scorsi e se dovessero tornare di nuovo a chiedermi di cambiare parole di ‘Nu juorno buono’ per farla passare in radio perché deve essere più comprensibile adesso avrei la cazzimma di dire no”.
 

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(fonte 105.net)



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