Due mesi dopo l’ultimo arresto, Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida, ha ritrovato la libertà. I giudici del tribunale del Riesame di Milano hanno preso una decisione a suo favore, accogliendo l’istanza presentata dall’avvocato del trapper e sostituendo la custodia in carcere con l’obbligo di dimora.
Questo sviluppo giunge nonostante l’accusa, nell’ultima udienza, abbia richiesto la conferma della pena di primo grado. Il trapper è stato condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione, per il coinvolgimento in una sparatoria avvenuta nel luglio 2022, che ha visto due persone ferite.
Da aprile di quest’anno, Saida era nuovamente finito in carcere dopo aver violato le condizioni delle misure cautelari legate a due precedenti condanne. In origine, era agli arresti domiciliari per la condanna relativa a una sparatoria a Milano, vicino a Corso Como, dove due cittadini senegalesi erano stati colpiti alle gambe.
Tale episodio era stato considerato una spedizione punitiva, con Simba La Rue e altri, tra cui il trapper Baby Gang, giudicati di “spiccata pericolosità sociale“. Nonostante i processi e le condanne, la condotta di Simba La Rue non ha mostrato segni di cambiamento.
Infatti, la violazione delle prescrizioni cautelari con comportamenti come la distruzione di un kart a Rozzano, hanno portato i giudici a sostituire gli arresti domiciliari con il carcere. Tuttavia, il suo legale è riuscito a far accogliere il ricorso presso la Corte d’Appello di Milano, ottenendo per il suo assistito l’obbligo di dimora.
Nell’ultima udienza alla Corte d’Appello, il pm Daniela Meliota ha insistito per la conferma della condanna per Saida e per altre otto persone implicate nella sparatoria del luglio 2022. Al momento il trapper è rimasto in silenzio sui social senza esprimere la sua posizione riguardo agli ultimi sviluppi legali.
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(fonte notiziemusica.it)
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