Anche quest’anno per Amadeus non c’è pace: alle porte del Festival di Sanremo, c’è sempre qualcuno che gli da contro. Questa volta a lanciare una bella stoccata al presentatore è stato Tricarico, che commenta senza peli sulla lingua il Festival, attaccando soprattutto “la perdita del buon senso, della bellezza e della competenza in ogni campo”.
Dopo aver partecipato tre volte a Sanremo, prima nel 2008 con Vita tranquilla e l’ultima volta nel 2011 con 3 colori, durante un’intervista all’Adnkronos il cantautore chiosa:
“Tanti cantanti arrivano dall’oggi al domani: una volta per andare a Sanremo dovevi aver già fatto una gavetta, pubblicato degli album”.
Ai suoi tempi, Tricarico rinunciò ad entrare al Festival
“perché bisognava avere una chiara e conclamata carriera, mi pare con tre album all’attivo”.
Oggi invece riescono a debuttare sul palco tutti, con una facilità unica.
“È una roba che non ci si crede. Mancanza di competenza e di merito“
afferma il cantautore.
E quest’anno, Tricarico non ha voluto nemmeno riprovare a partecipare a Sanremo, dopo l’ultimo rifiuto. Ma è assurdo per l’artista che Amadeus, che ha in mano il festival,
“in 5 anni, non dico che puoi cambiare il costume ma influenzare parecchio la scena e il gusto“.
Ritornato sulla scena lo scorso marzo dopo due anni e mazzo di pausa, Tricarico debutta con il singolo “Mi state tutti immensamente sul cazzo 1”. Nei giorni scorsi invece ha pubblicato il suo nuovo brano, intitolato “Faccio di tutto”.
L’ultimo singolo “nasce da questo momento così incerto e precario dove un’apparente libertà nasconde il pericolo della perdita di ogni valore e diritto acquisito in anni e anni di lotte. ‘Faccio di tutto’ nasce dallo sgomento nell’osservare in questi ultimi decenni in ogni campo la perdita dell’eccellenza, della competenza e del coraggio di dire e pensare liberamente”, spiega il cantautore.
Poi si sfoga sui social:
“Sono tossici per i ragazzi e le piattaforme dovrebbero diventare editori a tutti gli effetti, con le stesse responsabilità, gli stessi diritti e gli stessi doveri, che hanno quelli che pubblicano quotidiani, settimanali, radio e tv”.
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(fonte notiziemusica)
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